BATTIPAGLIA. Presentata ufficialmente ieri, nel corso di una conferenza stampa, l'associazione Arkos e il progetto di recupero della varietà di pomodoro Fiaschello Battipagliese. In una sala della pizzeria Sandokan gremita per l'occasione è intervenuto il presidente dell'associazione avvocato Giovanni Ferrentino.
«Questa associazione nasce da una Epifania che è avvenuta nel corso di un recupero di un prodotto caro, il Fiaschello Battipagliese – ha dichiarato il presidente Ferrentino -. Mariella Liguori ci ha coinvolto nel recuperare con passione un prodotto da mettere a disposizione di tutti. Noi siamo i soci fondatori. Il primo progetto dell'associazione è il recupero del Fiaschello e la riscoperta del pomodoro attraverso lo scambio con enti sul territorio. C'è anche l'esigenza di attingere a risorse economiche di aziende e cittadini che credono nel progetto».
Hanno già deciso di sostenere il progetto della riscoperta del “Fiaschello Batipagliese” la pizzeria Sandokan, il Dolce Vita Caffè, il caseificio La Fattoria con Luciano Paraggio, Sabina Mucciolo che parteciperà in occasione dell'Expo' alla realizzazione della torta più grande del mondo, il Rotary Club, Phlogas, il presidente della Pro Loco Vito Lucia, Domenico Caprino che ha consentito il recupero di alcuni reperti storici dell'industria conserviera Baratta.
Il lavoro di ricerca è stato affidato alla dottoressa Mariella Liguori e all'agronomo espterto di piante ortive Maurizio Bianchi.
«Abbiamo individuato dieci campioni di semi che ci sono stati consegnati dagli agricoltori dell'Aversana – dice Mariella Liguori -. Anche semi antecedenti al 1987. In due anni e mezzo abbiamo interagito con molti agricoltori. Non diciamo ancora che noi abbiamo il pomodoro Fiaschello ma per metterci la faccia vuol dire che sappiamo quello che stiamo facendo. A questo progetto stanno lavorando dei seri professionisti».
La varietà di pomodoro Fiaschello Battipagliese si produceva, fino agli anni Settanta, esclusivamente nella Piana di Battipaglia.
«Nessuno ha la sfera magica – ha riferito Maurizio Bianchi -. Avviando uno screening generale abbiamo reperito dieci campioni, abbiamo impostato un modo di lavoro che secondo me è scientificamente valido. Alcuni semi molto vecchi li abbiamo inseriti in celle a temperatura controllata. Alleveremo queste piante e verso giugno caratterizzeremo queste piantine realizzando una sorta di carta d'identità. Cercheremo sempre più documenti come poteva essere questo Fiaschello. Siccome crediamo nel concetto democratico faremo un open day aperto ad istituzione ed enti per far vedere il lavoro che abbiamo realizzato».
Il progetto di recupero del “Fiaschello Battipagliese” è supportato anche da una campagna di comunicazione digitale attraverso la realizzazione di un sito internet, un blog, e la presenza sui social network.
«Abbiamo creato un marchio – dichiara Lino Mari -. Abbiamo attivato anche dei canali di finanziamento. Il Crowfunding è un sistema per comunicare e per raccogliere fondi. Abbiamo creato un sito web dove gestire le attività del Fiaschello. Abbiamo raggiunto i 1000 fan in tre settimane. La raccolta fondi attraverso il Crowfunding è semplicissima. Chiunque a casa o con il tablet può dare il suo contributo. Basta avere una carta di credito. La donazione è libera e deducibile dalle tasse. Abbiamo raccolto quasi diecimila euro in tre settimane».
Presente alla conferenza stampa anche Pietro Caggiano che è stato uno dei primi imprenditori agricoli ad aderire al progetto. In rappresentanza dell'Ense è intervenuta la dottoressa Frusciante.