Il tradizionale metodo delle conserve alimentari “fai da te” meglio noto come le così dette “bottiglie di salsa di pomodoro” riporta alla mente quei momenti divertenti e di solidarietà che si trascorrevano, anche in allegria, con tutta la famiglia e gli amici, tutti intenti a questa tradizionale lavorazione estiva. Certo adesso è tutto più facile perché gli scaffali dei supermercati sono pieni di ogni varietà di sughi o meglio di “passata” già pronta.
Un tempo la produzione della passata avveniva in maniera artigianale. Garage, cantine e anche abitazioni diventavano luoghi di produzione della passata di pomodoro. C'era chi era addetto al lavaggio delle bottiglie di vetro e chi aveva altri compiti, sempre con lo stesso scopo, produrre la rossa passata di pomodoro.
Per preparare il passato di pomodoro da confezionare in bottiglia, si facevano bollire i pomodori, ben lavati, in pentoloni di alluminio e, dopo la cottura, si passavano al setaccio e si produceva il sugo con cui venivano riempite le bottiglie. Vi era poi chi era addetto alla foglia di basilico e successivamente al tappaggio delle bottiglie. Successivamente venivano poste con grande cura nei bidoni pieni d’acqua per la successiva bollitura che in genere durava qualche ora. Il giorno successivo, dopo il raffreddamento, le bottiglie erano pronte all’uso.
Vi era anche un’altra tecnica di conservazione che non prevedeva la bollitura delle bottiglie di salsa. La pastorizzazione della conserva veniva assicurata con un metodo a “freddo” avvolgendo le bottiglie in coperte di lana e lasciandole così per una intera giornata.